I gesuiti sono sopravvissuti alla bomba atomica grazie al Rosario.
70 anni fa, Hiroshima (Giappone) è stata colpita dalla bomba atomica
in uno degli episodi più drammatici nella storia dell'umanità. Il 6
agosto 1945, festa della Trasfigurazione, molto vicino al luogo in cui
cadde la bomba Little Boy, quattro sacerdoti gesuiti tedeschi
sono sopravvissuti alla catastrofe, e le radiazioni – che hanno ucciso
migliaia di persone nei mesi successivi – non hanno avuto alcun effetto
su di loro.
Questa storia, documentata da storici e medici, è nota come “il Miracolo di Hiroshima”.
I gesuiti Hugo Lassalle, superiore in Giappone, Hubert Schiffer,
Wilhelm Kleinsorge e Hubert Cieslik si trovavano nella casa parrocchiale
della chiesa gesuita di Nostra Signora dell'Assunzione, uno dei pochi
edifici che hanno resistito alla bomba. Al momento dell'esplosione, uno
dei gesuiti stava celebrando l'Eucaristia, un altro stava facendo
colazione e gli altri erano nei pressi della parrocchia.
In base a quanto ha scritto padre Hubert Cieslik, hanno riportato
solo ferite di poco conto a causa dei vetri rotti, ma nessun effetto
delle radiazioni né perdita dell'udito o qualsiasi altro danno.
I medici che hanno assistito i gesuiti alcuni giorni dopo
l'esplosione li hanno avvertiti che le radiazioni avrebbero potuto
provocare loro gravi lesioni, nonché malattie e morte prematura, ma
questa diagnosi non si è mai realizzata.
Non hanno sviluppato alcun disturbo, e nel 1976, 31 anni dopo
l'esplosione della bomba, padre Schiffer si è recato al Congresso
Eucaristico a Philadelphia, ha raccontato la sua storia e ha detto che
tutti e quattro i gesuiti erano ancora vivi e non avevano alcuna
malattia.
I sacerdoti sono stati esaminati da decine di medici circa 200 volte
negli anni successivi, e sul loro corpo non è mai stata rinvenuta alcuna
conseguenza delle radiazioni.
I quattro religiosi non hanno mai dubitato del fatto di aver goduto
della protezione divina, e in particolare della Madonna: “Crediamo di
essere sopravvissuti perché stavamo vivendo il Messaggio di Fatima.
Vivevamo e recitavamo il Rosario quotidianamente in quella casa”, hanno
spiegato.
Padre Schiffer ha scritto “Il Rosario di Hiroshima”, un libro in cui racconta tutto ciò che ha vissuto.
In occasione dei 70 anni dell'esplosione della bomba atomica a
Hiroshima, il vescovo di Niigata e Presidente di Caritas Asia, monsignor
Tarcisius Isao Kikuchi, ha diffuso un messaggio in cui sottolinea che
il Giappone può contribuire alla pace “non con nuove armi, ma con le sue
attività di nobiltà e grande storia nella crescita mondiale, in
particolare nei cosiddetti Paesi in via di sviluppo”.
Il presule ha aggiunto che “con questo contributo allo sviluppo, che
porta al pieno rispetto e alla realizzazione della dignità umana,
sarebbe molto apprezzato e rispettato dalla comunità internazionale”.
Ogni anno, tra il 5 e il 15 agosto, il Paese celebra una Preghiera per
la Pace.
A Hiroshima e Nagasaki (l'altra città sulla quale è stata sganciata
la bomba atomica) sono morte circa 246.000 persone, la metà delle quali
al momento dell'impatto e il resto qualche settimana dopo per gli
effetti delle radiazioni.
La bomba di Hiroshima ha coinciso con la solennità della
Trasfigurazione del Signore, e la resa del Giappone è avvenuta il 15
agosto, solennità dell'Assunzione della Vergine Maria.
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