Cavalleria Cristiana

"È autentica Cavalleria Cristiana quella dei Cavalieri Erranti, nel duplice senso di andare ed errare, simili ai saggi e giusti di Dio, i quali si ritirano di tanto in tanto nella fortezza della Tradizione Interiore per dare la scalata alle vette dello Spirito" Primo Siena

mercoledì 22 febbraio 2017

Giacinto Auriti e Padre Pio: presagio di vittoria!

Auriti : "...La mia teoria è un'utopia. ( Affernazione fatta prima del 2000, anno debutto del SIMEC, con questo esperimento non è stata più utopia,)...il mio progetto sulla tomba di Padre Pio...se noi non abbiamo la fede nel soprannaturale queste idee non si realizzano perchè la moneta è il regno di satana, noi abbiamo ostato sfidare satana perchè vogliamo cristianizzare la moneta, quando noi parliamo della PROPRIETÀ POPOLARE DELLA MONETA noi parliamo di un principio sociale Universale in affermazione dell'isegnamneto della Dottrina Sociale della Chiesa...Testimonianza della Fede...invito tutti a pregare per questa battaglia...malgrado le apparenze Dio è più forte di satana...che sta trionfando in tutte le parti...malgrado tutto, noi abbiamo il presagio di vittoria...ci dicono che è utopia che noi adesso stiamo attacando le forze maggiori nel mondo: sì, noi se dovessimo misurare e valutare le possibilità di vittoria in base alle forze umane questa nostra battaglia non poteva essere neanche iniziata...ora noi, non solo la sosteniamo, ma abbiamo presagio di vittoria, perchè abbiamo Fede e la fede è certezza di cose sperate...a lungo andare il nostro principio si afferma...


Fonte: l'articolo soprastante è reperibile anche nella pagina
https://www.facebook.com/Giacinto-Auriti-29641179834/?fref=ts


lunedì 20 febbraio 2017

Se si sia tenuti a sopportare gli insulti che si ricevono.

Abbiamo ascoltato nel Vangelo di ieri (Mt 5,38-48):

«Avete inteso che fu detto: “Occhio per occhio e dente per dente”. Ma io vi dico di non opporvi al malvagio; anzi, se uno ti dà uno schiaffo sulla guancia destra, tu porgigli anche l’altra, e a chi vuole portarti in tribunale e toglierti la tunica, tu lascia anche il mantello. E se uno ti costringerà ad accompagnarlo per un miglio, tu con lui fanne due. Da’ a chi ti chiede, e a chi desidera da te un prestito non voltare le spalle.
Avete inteso che fu detto: “Amerai il tuo prossimo e odierai il tuo nemico”. Ma io vi dico: amate i vostri nemici e pregate per quelli che vi perseguitano, affinché siate figli del Padre vostro che è nei cieli; egli fa sorgere il suo sole sui cattivi e sui buoni, e fa piovere sui giusti e sugli ingiusti. Infatti, se amate quelli che vi amano, quale ricompensa ne avete? Non fanno così anche i pubblicani? E se date il saluto soltanto ai vostri fratelli, che cosa fate di straordinario? Non fanno così anche i pagani? Voi, dunque, siate perfetti come è perfetto il Padre vostro celeste».


Come commenta San Tommaso d'Aquino riguardo gli insulti ricevuti?

ARTICOLO 3 - Se si sia tenuti a sopportare gli insulti che si ricevono.

Pare che uno non sia tenuto a sopportare gli insulti che riceve. Infatti:

1. Chi sopporta l‘insulto che riceve incoraggia l‘ardire di chi insulta. Ma questa non è una cosa da farsi. Quindi non si devono sopportare le contumelie che si ricevono, ma piuttosto rispondere a chi le infligge.

2. Un uomo è tenuto ad amare se stesso più degli altri. Ora, uno non deve sopportare l‘insulto fatto ad altri, poiché sta scritto [Pr 26, 10 Vg]: «Chi impone il silenzio allo stolto acquieta l‘ira». Perciò si è anche tenuti a non sopportare gli insulti ricevuti personalmente.

3. A nessuno è permesso di vendicarsi, poiché sta scritto [Eb 10, 30]: «A me la vendetta! Io darò la retribuzione». Ma non reagendo agli insulti uno si vendica, poiché secondo il Crisostomo [In Rm hom. 22]: «Se vuoi vendicarti, taci: e gli avrai inferto una piaga mortale». Quindi uno non deve sopportare in silenzio le parole oltraggiose, ma piuttosto rispondere. In contrario: Il Salmista [37, 13 s.] ha scritto: «Tende lacci chi attenta alla mia vita»; e aggiunge: «Ma io come un sordo non ascolto, e come un muto non apro la bocca».

DIMOSTRAZIONE: Come è necessaria la pazienza nelle azioni compiute da noi, così è necessaria nelle parole contrarie che ci riguardano. Ora, l‘obbligo di sopportare le azioni ingiuriose è da considerarsi quale predisposizione dell‘animo, come dice S. Agostino [De serm. Dom. in monte 1, 19] spiegando quel precetto del Signore [Mt 5, 39]: «Se uno ti percuote su una guancia, porgigli anche l‘altra»; cioè nel senso che uno deve essere disposto a farlo, se è necessario. Ma nessuno è tenuto a farlo sempre nella realtà, poiché neppure il Signore lo fece, p. es. quando dopo aver ricevuto uno schiaffo disse [Gv 18, 23]: «Perché mi percuoti?». Quindi anche a proposito delle parole offensive vale lo stesso criterio. Infatti siamo tenuti ad avere l‘animo preparato a sopportare gli insulti quando ciò è richiesto. Ma in certi casi è necessario respingere le ingiurie: e specialmente per due motivi. Primo, per il bene di chi insulta: cioè per reprimerne l‘audacia, ossia perché non osi ripetere tali atti. Nei Proverbi [26, 5] infatti si legge: «Rispondi allo stolto secondo la sua stoltezza, perché egli non si creda saggio». Secondo, per il bene di altre persone che potrebbe venire compromesso dagli insulti fatti a noi. Per cui S. Gregorio [In Ez hom. 9] insegna: «Coloro la cui vita deve servire d‘esempio, se possono, devono far tacere i loro detrattori: affinché coloro che possono ascoltare la loro predicazione non ne siano distolti rimanendo così nei loro vizi, senza curarsi di vivere onestamente».

Nell'Angelus di ieri (domenica 19 Febbraio), Papa Francesco ha detto:
"Per Gesù il rifiuto della violenza può comportare anche la rinuncia ad un legittimo diritto; e ne dà alcuni esempi: porgere l’altra guancia, cedere il proprio vestito o il proprio denaro, accettare altri sacrifici (cfr vv. 39-42).

Vogliamo riportare ora [Summa Teologica - Quaestio 72 - Articolo 3] le obiezioni che il  Dottore della Chiesa pone riguardo alla sopportazione degli insulti ricevuti.


ANALISI delle obiezioni: 1. Si è tenuti a reprimere l‘audacia di chi insulta, ma con la debita moderazione: cioè per compiere un dovere di carità, e non per la brama del prestigio personale. Da cui le parole dei Proverbi [26, 4]: «Non rispondere allo stolto secondo la sua stoltezza, per non divenire anche tu simile a lui». 2. Nel reagire alle contumelie subite da altri non c‘è da temere la brama del prestigio personale come nel reagire a quelle rivolte contro di noi: infatti ciò pare derivare piuttosto da un sentimento di carità. 3. Se uno tacesse col proposito di provocare in tal modo l‘ira di chi lo insulta, si avrebbe una vendetta. Se invece uno tace volendo «lasciar fare all‘ira [divina]» [Rm 12, 19], allora si ha un atto lodevole. Da cui le parole [Sir 8, 3]: «Non litigare con un uomo linguacciuto e non aggiungere legna sul suo fuoco».

venerdì 17 febbraio 2017

Parigi 2016: l'immigrazione di massa nelle strade della capitale francese.


"Le leggi di Francia non riconoscono piú il Creatore, ma il Creatore si farà conoscere e la visiterà per tre volte con la verga del suo furore. La prima volta, Egli abbatterà la sua superbia con le sconfitte, con il saccheggio e con la strage dei raccolti, degli animali e degli uomini. La seconda volta, la grande prostituta di Babilonia, quella che i buoni chiamano il "Postribolo d'Europa", sarà privata del capo, in preda a disordini! Parigi… Parigi! Invece di armarti nel nome del Signore, tu ti circondi di case di immoralità! Ma esse saranno distrutte da te stessa! L'idolo tuo, il Panteon, sarà incenerito, affinché si avveri che mentita est iniquitas sibi (l'iniquità ha mentito a sé stessa). I tuoi nemici ti metteranno nelle angustie, nella fame, nello spavento e nell'abominio delle nazioni. Ma guai a te se non riconoscerai la mano di chi ti percuote! Io voglio punire l'immoralità, l'abbandono, il disprezzo della mia legge! La terza volta, tu cadrai in mano straniera: i tuoi nemici vedranno da lontano i tuoi palazzi in fiamme, le tue abitazioni divenute un mucchio di rovine, bagnate dal sangue dei tuoi prodi che non sono piú! Ma ecco un gran guerriero dal Nord che tiene, nella sua mano destra, uno stendardo sul quale è scritto: "Irresistibile mano del Signore!". 
In quell'istante il venerabile Vegliardo del Lazio gli andò incontro, sventolando una fiaccola ardentissima. Allora, lo stendardo si dilatò, e di nero che era divenne bianco come la neve. Nel mezzo dello stendardo, in lettere d'oro, stava scritto il nome di COLUI che tutto può! Il guerriero e i suoi si inchinarono, profondamente, davanti al Vegliardo, e si strinsero le mani. 
Ora la voce del Cielo è per il Pastore dei pastori: Tu e i tuoi assessori, sei nella grande riunione, ma il nemico del bene non si dà un attimo di pace; egli studia e pratica ogni articolo contro di te. Egli seminerà discordia tra i tuoi assessori, susciterà nemici tra i miei figli. Le potenze del secolo vomiteranno fuoco e vorranno spegnere le parola dei guardiani della mia legge. Ma questo non avverrà! Faranno del male, sí, ma lo faranno a sé stessi. Tu, affrettati! Se le difficoltà perdureranno, vengano stroncate! Se tu ti troverai in difficoltà, non arrestarti, ma continua finché non verrà troncato il capo dell'idra dell'errore. Questo colpo farà tremare la terra e l'inferno, ma il mondo verrà assicurato e i tuoi buoni esulteranno. Tienti attorno a te anche solo due assessori, ma ovunque tu andrai, continua e termina l'opera che ti fu affidata. I giorni corrono veloci, i tuoi anni avanzano verso la tua ora segnata, ma la grande regina sarà sempre il tuo aiuto e, come per il passato, cosí per l'avvenire sarà sempre magnum et singulare in Ecclesia præsidium (grande e singolare difesa della Chiesa)!
"


giovedì 2 febbraio 2017

L'accusa dei tradizionalisti Usa: "Così Obama ricattò Ratzinger"

Nella rivista "The Remnant", i tradizionalisti chiedono a Trump un'inchiesta sulle mosse di Barack Obama che avrebbero portato alle dimissioni di Benedetto XVI

Donald Trump e papa Francesco. Che non corra buon sangue tra i due non è una novità. Il primo tira dritto sui muri anti-immigrati e i blocchi ai rifugiati, il secondo non nasconde di preferire chi apre le porte al prossimo, "secondo le indicazioni del Vangelo".  

Bene. Eppure nella relazione tra i due potrebbe inserirsi un nuovo capitolo interessante e che dagli Usa arriva diritto nelle segrete stanze del Vaticano: l'accusa avanzata da alcuni cattolici sulle mosse di Obama nell'abdicazione di Ratzinger.
Il 20 gennaio scorso la rivista cattolica tradizionalista "The Renmant" ha scritto una lettera aperta al nuovo Presidente americano per chiedergli di fare chiarezza sulle mosse Oltretevere di Barack Obama e il suo ruolo nell'abdicazione del papa emerito, Benedetto XVI. A firmare la missiva sono stati David Sonnier, ex tenente colonnello dell'esercito Usa, Christopher Ferrara, presidente dell'associazione avvocati cattolici americani, e Michael Matt, direttore di The Renmant. Il fulcro della missiva, che prende spunto da alcune rivelazioni e documenti pubblicati da Wikileaks, è il sospetto che "il cambio di regime [in Vaticano] sia stato progettato dall'amministrazione Obama". Niente più e niente meno. Si tratterebbe di uno scandalo.
"Durante il terzo anno del primo mandato dell'amministrazione Obama - si legge nella lettera aperta - il segretario di Stato Hilllary Clinton, e altri funzionari del governo, hanno proposto una "rivoluzione" cattolica il cui obiettivo era la scomparsa definitiva di ciò che che restava della Chiesa cattolica in America". I sospetti nascono da una e-mail che John Podesta, consigliere della Clinton, inviò a Sandy Newman, direttore di una rivista progressista. Nella e-mail Podestà spiega al suo interlocutore che sta cercando di realizzare una "primavera cattolica" in Vaticano simile alle "primavere" che hanno ribaltato i regimi del Nord Africa.
Secondo i firmatari della missiva, l'elezione di Papa Francesco sarebbe servita a "dare un appoggio spirituale al programma ideologico radicale della sinistra internazionale", tanto che oggi il pontefice sarebbe ormai diventato "il leader della sinistra mondiale". La rivista The Renmant, quindi, chiede a Trump di aprire una inchiesta che spieghi "per quale motivo la NSA ha monitorato il conclave che ha eletto papa Francesco", "quali operazioni segrete sono state effettuate dal governo Usa sulle dimissioni di Benedetto XVI" e renda conto delle "transazioni monetarie con il Vaticano sospese pochi giorni prima delle dimissioni di Ratzinger". In effetti nel dicembre 2013 Deutsche Bank chiuse i bancomat all'interno della Santa Sede con la scusa delle indagini sulle norme anti-riciclaggio sullo Ior, ma poi il giorno il giorno successivo alle dimissioni dell'ex pontefice il Vaticano e la banca trovarono subito un accordo. Riaprendo i bancomat.
Infine, i firmatari chiedono al presidente di chiarire il ruolo di Podesta in quella che lui stesso avrebbe definito "primavera cattolica", quale influenza abbia avuto il finanziere George Soros e se l'amministrazione Obama sia entrata in qualche modo in contatto con quella che è stata chiamata la "mafia di San Gallo", ovvero il consesso di cardinali e vescovi (Carlo Maria Martini, Adriaan Van Luyn, Walter Kasper e Karl Lehman, Achille Silvestrini eBasil Hume) che già nel 2005 avrebbe individuato in Bergoglio il papa perfetto per la riforma della Chiesa in senso progressista.

Claudio Cartaldo (Il Giornale)
http://www.ilgiornale.it/news/mondo/laccusa-dei-tradizionalisti-usa-cos-obama-ricatt-ratzinger-1358671.html