Cavalleria Cristiana

"È autentica Cavalleria Cristiana quella dei Cavalieri Erranti, nel duplice senso di andare ed errare, simili ai saggi e giusti di Dio, i quali si ritirano di tanto in tanto nella fortezza della Tradizione Interiore per dare la scalata alle vette dello Spirito" Primo Siena

domenica 24 novembre 2013

“Ehi, voi laggiù! Noi, quassù, non ne possiamo più!”. Peccato e castigo.

Proponiamo la lettura di un articolo del sito "PapalePapale.com" di Antonio Margheriti Mastino. Condividiamo pienamente l'esortazione a meditare in maniera sapienziale il disastro dell'alluvione in Sardegna, ricordando anche quella di inizio Giugno di quest'anno stesso in Austria e Germania.
Ci lascia invece abbastanza perplessi l'attribuire come causa della maggior furia a Olbia dell'alluvione, l'apertura della cappella ecumenica all'Aeroporto Costa Smeralda voluta dal vescovo Sanguinetti. 
Buona visione e buona lettura.

Una sera di agosto di molti anni fa, avevo circa otto anni, io e altri bambini del condominio, giocavamo nel giardino condominiale. Eravamo molto chiassosi. Dopo le dieci di sera, il condomino dell’ultimo piano, ci lanciò una freddissima secchiata d’acqua, gridando: “Ehi, voi laggiù! Noi, quassù, non ne possiamo più!”.
Perché vi racconto questo episodio della mia infanzia?
Come potete dedurre dal cognome, la regione della Strega è la bellissima Sardegna, recentemente duramente colpita dal ciclone “Cleopatra”.
Lo scorso 13 luglio, all’aeroporto “Costa Smeralda” di Olbia, è stata inaugurata dal vescovo di Tempio-Pausania, monsignor Sebastiano Sanguinetti, una cappella ecumenica, un specie di luogo di meditazione progettato per credenti e non credenti.
La città colpita più duramente dalla “bomba d’acqua” è proprio Olbia. È solo un coincidenza?
Negli ultimi dieci anni, il mondo è caduto sempre più in basso, arrivando quasi a toccare il fondo più putrido del peccato. Ciò che appariva impossibile ritenere anche solo tollerabile, in quanto contro natura, oggi sta diventando “diritto civile”: sodomia, pedofilia e pederastia, l’incesto, la zoofilia, etc… Neppure ai tempi del diluvio, l’umanità si era ribellata così tanto al suo Creatore. «L’umanità di oggi», disse S. Pio da Pietrelcina poco prima di morire, «è peggiore dei demoni, i quali ancora temono e tremano davanti a Dio».
Effettivamente, dal 2004 ad oggi, le catastrofe naturali sono raddoppiate in quasi tutto il globo terrestre. Negli ultimi 9 anni, non c’è continente che non sia stato colpito da una devastante calamità naturale, a cominciare dal famoso tsunami del dicembre del 2004, passando per i tornado nelle Americhe, i terremoti in Giappone e i cicloni in Europa. Solamente l’Italia, dal 2009 ad oggi, è stata colpita da due terremoti (Abruzzo ed Emilia-Romagna) e dal citato ciclone in Sardegna.
Coloro che sono conviti che Dio non castighi, sono degli scellerati che non sanno apprezzare questi preziosi richiami del Signore al pentimento e alla penitenza. “Castigare”, abbiamo visto precedentemente, vuol dire “rendere casto”, purificare, mondare. Se il Signore non ci castigasse, non ci rendesse casti, non avremo parte con Lui né in questa, né nell’altra vita. I suoi castighi non sono mai fini a stessi: servono a purificarci e ad ammonirci, ad avvisarci che stiamo abusando della sua Giustizia e della sua Misericordia.
Il mondo è diventato una grande macchia di peccato e la cattolicità sta superando il limite dell’apostasia.
“Ehi, voi laggiù! Noi, quassù, non ne possiamo più!”.
Il Signore, però, anche quando tocchiamo il fondo, non manca mai di darci l’aiuto per risalire. Questo aiuto è la Madonna.
L’anno scorso, i vigili del fuoco di New York, il giorno dopo il tremendo uragano Sandy, misero nella loro pagina Facebook la foto di una statua della Beata Vergine Maria situata nel quartiere “Queens”, precisamente nella sezione di “Breezy Point”, l’unico oggetto rimasto intatto dalla furia dell’uragano. Più di ottanta edifici furono distrutti, solo quella statua rimase in piedi.
Anche nelle Filippine, paese colpito da un cataclisma lo scorso 15 ottobre, gli unici oggetti rimasti intatti nei luogo più devastati, sono statue sacre.
Nella Sardegna della Strega, si parla di “miracolo di Arzachena”, un paesino dalla Gallura, quasi completamene distrutto: solamente due statuine sacre sono rimaste intatte dalla furia dell’acqua.
La Madonna, dunque, è la nostra ancora di salvezza. Non disprezziamola e facciamo ciò che ci raccomanda: «Pentitevi! Pentitevi! Pentitevi!» (Apparizione di Lourdes). «[...] Abbiamo visto al lato sinistro di Nostra Signora un poco più in alto un Angelo con una spada di fuoco nella mano sinistra; scintillando emetteva grandi fiamme che sembrava dovessero incendiare il mondo intero; ma si spegnevano al contatto dello splendore che Nostra Signora emanava dalla sua mano destra verso di lui: l’Angelo indicando la terra con la mano destra, con voce forte disse: “Penitenza, Penitenza, Penitenza!” [...]» (Terza parte del Segreto di Fatima).
I frutti del castigo di Dio devono essere il pentimento, la conversione e la penitenza.