Scriveva Silvano Panunzio su San Giovanni Bosco nella "Summa Sanctitatis": "Misteriosi sono certi suoi accenni che parlano non tanto di un Pontefice, quanto di un simbolico Anziano del Lazio. Questi si incontrerebbe, per stringere alleanza, con il Grande Guerriero del Nord." [1]
Panunzio comunque sembra essere dell'avviso che il Guerriero del Nord sia un discendente autentico dei Valois ovvero proveniente dalla Francia. Noi questa volta non ci vogliamo sbilanciare, aggiungendo un punto interrogativo al titolo del nostro articolo, non presente invece in quello che proponiamo alcune righe sotto. Vogliamo comunque sottolineare che "la Russia perenne è la Santa Russia. (...) Il Cristianesimo russo è stato più di tutti provato e saggiato dal crogiolo della fornace: e rappresenta l'oro puro, reso finissimo dalle fiamme. Intanto, dalla Sacra Montagna dell'Athos, taumaturgici ieromonaci russi vigilano e impetrano, formando la vera aristocrazia che dirige nell'invisibile e che, a tempo debito, tutto può ottenere da Dio." [2]
Dal blog di Nino Spirlì
[http://blog.ilgiornale.it/spirli/2016/05/31/putin-lultimo-crociato/]
Panunzio comunque sembra essere dell'avviso che il Guerriero del Nord sia un discendente autentico dei Valois ovvero proveniente dalla Francia. Noi questa volta non ci vogliamo sbilanciare, aggiungendo un punto interrogativo al titolo del nostro articolo, non presente invece in quello che proponiamo alcune righe sotto. Vogliamo comunque sottolineare che "la Russia perenne è la Santa Russia. (...) Il Cristianesimo russo è stato più di tutti provato e saggiato dal crogiolo della fornace: e rappresenta l'oro puro, reso finissimo dalle fiamme. Intanto, dalla Sacra Montagna dell'Athos, taumaturgici ieromonaci russi vigilano e impetrano, formando la vera aristocrazia che dirige nell'invisibile e che, a tempo debito, tutto può ottenere da Dio." [2]
Dal blog di Nino Spirlì
[http://blog.ilgiornale.it/spirli/2016/05/31/putin-lultimo-crociato/]
Dal trono che, in uno dei più antichi monasteri ortodossi del Monte Athos, fu riservato agli imperatori bizantini, Putin, l’ultimo Zar di tutte le Russie, si conferma apostolo di Cristo e difensore della Cristianità.
Baluardo contro l’islamizzazione progettata a
tavolino da chi pretende di meticciare l’Europa e il resto
dell’Occidente anche nella Fede, oltre che nelle carni e nell’identità.
Da chi crede di poter cancellare indegnamente l’unico messaggio d’Amore
che l’Umanità tutta abbia abbracciato con l’abbandono fiducioso ad un
Dio di Misericordia e Pace. Quel Dio che, ancora oggi, è messo di nuovo
in croce dal demonio umano, presunto signore della Terra. Gesù
Cristo, che pesa sulle coscienze colpevoli quanto un macigno per la Sua
leggerezza e semplicità. Gesù, Padre dell’Occidente moderno, che detta
un solo comandamento: Ama il tuo prossimo quanto ami te stesso.
E’, dunque, dall’amore verso se stessi che bisogna partire, per definire il progetto di Dio, nato con la Creazione.
Dalla coscienza di sé, e la scelta di sé. Dalla conferma della
consapevolezza di essere figlio e fratello del Creatore, parte di quel
Cristo che, Dio e Uomo consapevole della propria divinità, affrontò la
menzogna, l’accusa, la condanna, il supplizio e la morte, per diventare
Esempio, Via e Vita per tutti noi.
Quel Nazareno innocente, al quale, 2000 anni dopo la colpevole crocifissione, sputiamo in faccia il nostro rifiuto, l’odio,
per dabbenaggine, ignoranza e comodo silenzio complice delle mille
nefandezze di chi sta tentando di cancellarcelo dal cuore, Gesù, per
installarci il nulla. La finta bontà, forse. Travestita di stupido
buonismo, che si alimenta di esteriorità e recide le profonde radici
della carità cristiana, cosciente e devota.
Putin, del messaggio cristiano e di Gesù Cristo, ne ha fatto missione! E la sua visita ai santi monaci ortodossi del Monte Athos, in Grecia, luogo santo e benedetto per eccellenza nel panorama cristiano, ne è la conferma! Una devozione alla Fede unica, inscindibile e antica, con la speranza, la certezza, di una benedizione che arrivi direttamente dal Cielo. Che, sull’Athos, tocca la Terra e la sposa. Putin che salva i cristiani nelle terre invase dagli infedeli assassini e regala loro la speranza di un futuro libero e pacifico.
Quello stesso Putin che parte per le zone di guerra e
stabilisce personalmente le strategie, la tattica, per debellare quel
terrorismo islamico, che è armato non solo di kalashnikov e coltelli,
ma, anche e soprattutto, di parole e preghiere di morte.
Putin che da lezioni ad un’Europa serva della peggiore massoneria americana, senzadio e senza morale. Questa Europa cafona, la
quale si spoglia della propria ultramillenaria Identità, fatta di Arte e
Cultura, Filosofia e Scienza, per farsi invadere confusamente da
hotdog e kekab, da salsicce di porco americano e panini con frattaglie
di montone. Per farsi meticciare fin dentro l’anima senza opporre una
benché minima resistenza. Convinta, forse, che il dio degli islamici sia
misericordioso quanto Gesù.
Ma Gesù è Dio. Il resto è vento del deserto. Furia e carestia insieme.
E Putin, ultimo Crociato, questo lo sa.
Fra me e me.
[1] Silvano Panunzio, Summa Sanctitatis, Ed. Cantagalli (cap. Miracoli di giorno, Visioni di Notte - Don Bosco).
[2] Silvano Panunzio, Russia e Santa Russia, Metapolitica n.2 del 29.X.1976
[1] Silvano Panunzio, Summa Sanctitatis, Ed. Cantagalli (cap. Miracoli di giorno, Visioni di Notte - Don Bosco).
[2] Silvano Panunzio, Russia e Santa Russia, Metapolitica n.2 del 29.X.1976
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