Cavalleria Cristiana

"È autentica Cavalleria Cristiana quella dei Cavalieri Erranti, nel duplice senso di andare ed errare, simili ai saggi e giusti di Dio, i quali si ritirano di tanto in tanto nella fortezza della Tradizione Interiore per dare la scalata alle vette dello Spirito" Primo Siena

mercoledì 3 agosto 2011

Iraq, la tragedia e la speranza di Andrea Tornielli

Il 2010 è stato l’anno peggiore per la comunità cristiana in Iraq. Lo denuncia l’organizzazione per i diritti umani in Iraq Hammurabi, riportata dall'agenzia Asianews. «Molti cristiani sono stati costretti a lasciare il Paese nel timore di uccisioni e violenze di ogni tipo».
Il bilancio delle vittime tra i cristiani negli ultimi sette anni, secondo Hammurabi, supera la 822 persone. 629 di loro sono stati assassinati per il fatto di far parte della minoranza cristiana. Altri 126 sono rimasti coinvolti in attentati di vario genere; altri ancora sono rimasti vittime di operazioni militari compiute dalle forze americane e irachene. Il 13% delle vittime sono donne. Fra le vittime cristiane del 2010 si contano 33 bambini, 25 anziani e 14 religiosi. Nell’anno 2010 Hammurabi registra 92 casi di cristiani uccisi e 47 feriti; 68 a Baghdad, 23 a Mosul e uno a Erbil.
Mi scuserete se ancora una volta ricordo la profetica posizione di Giovanni Paolo II, che già anziano e piegato dalla malattia, scongiurò di non fare la guerra in Iraq. Quella guerra fatta per «disarmare» Saddam Hussein delle armi di distruzione di massa che non aveva e che nessuno ha mai trovato.
Ma Asianews ricorda anche i segnali di speranza. Il 4 luglio il patriarca caldeo Emmanuel Delly III, ha incontrato massima autorità religiosa sciita irachena, Ali al Sistani, e ha sottolineato che si è trattato di «una visita fraterna, per ribadire l’unità dell’Iraq e degli iracheni musulmani e cristiani». La settimana scorsa a Kirkuk, a nord di Baghdad, è stata inaugurata la prima chiesa costruita dopo l’invasione dell’Iraq del 2003, su un terreno donato dal governo iracheno con il contributo del presidente Jalal Talabani, e finanziata dalle offerte dei cristiani iracheni.

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