I fatti avvenuti negli ultimi tempi nella capitale d'Italia e Città Eterna non possono che destare forte preoccupazione. Che siano questi i segni premonitori delle visioni di san Giovanni Bosco, secondo cui l'Italia in futuro sarebbe ridotta "a una palude e a una Suburra", a cui accennava Silvano Panunzio nel suo libro Summa Sanctitatis-Vicinissimi a Dio [1] ?
Condanniamo sia le violenze che l'assenza di dialogo ed è palese che la degenerazione morale abbia preso il sopravvento sia dei manifestanti che della classe dirigente. A chi volesse chiederci di quale parte siamo, rispondiamo tranquillamente come s.Giovanni Bosco: "dalla parte del Pater Noster".
Sembrano attuali le parole scritte in un articolo dei primissimi numeri della rivista Metapolitica [2]:
Per divino volere siamo nati e viviamo in Italia. Molte oggi le tentazioni di definirla "terra di morti" od "espressione geografica".
I veri motivi per i quali oggi la nostra Nazione è ridotta in misere condizioni sono molti. (...)
Per ora facciamo solo osservazioni di cronaca onde dimostrare il fallimento di un Paese che ha la gravissima colpa di farsi governare da comparse di secondo piano.
Si invoca l'austerità, vengono inflitte stangate, si chiedono ovunque prestiti, si combatte -a parole- l'eversione e la corruzione, ma la realtà è ben diversa.
Dal "bel paese" siamo arrivati alla "groviera": un paese pieno di buchi che si disfà ovunque.
Terremoti, alluvioni, straripamenti, sequestri, rapine, deliziano il nostro suolo: tutto viene attribuito alla fatalità e alle condizioni sociali. In realtà tutto deve essere attribuito alla cronica incapacità di risolvere i mali italiani.
Lo Stato è latitante, gli organismi ancora sani sono progressivamente inquinati. (...)
Abbiamo letto che riaffiora nelle Azzorre l'Atlantide. Siamo certi che tornerà a riaffiorare il pianeta Italia: un punto fermo, anche se nato male, che può portare alla rinascita dell'Europa.
I veri motivi per i quali oggi la nostra Nazione è ridotta in misere condizioni sono molti. (...)
Per ora facciamo solo osservazioni di cronaca onde dimostrare il fallimento di un Paese che ha la gravissima colpa di farsi governare da comparse di secondo piano.
Si invoca l'austerità, vengono inflitte stangate, si chiedono ovunque prestiti, si combatte -a parole- l'eversione e la corruzione, ma la realtà è ben diversa.
Dal "bel paese" siamo arrivati alla "groviera": un paese pieno di buchi che si disfà ovunque.
Terremoti, alluvioni, straripamenti, sequestri, rapine, deliziano il nostro suolo: tutto viene attribuito alla fatalità e alle condizioni sociali. In realtà tutto deve essere attribuito alla cronica incapacità di risolvere i mali italiani.
Lo Stato è latitante, gli organismi ancora sani sono progressivamente inquinati. (...)
Abbiamo letto che riaffiora nelle Azzorre l'Atlantide. Siamo certi che tornerà a riaffiorare il pianeta Italia: un punto fermo, anche se nato male, che può portare alla rinascita dell'Europa.
L'autore, firmatosi con lo pseudonimo di Merlino, sembra che si riferisca alla situazione politica attuale, invece si riferiva alla situazione di allora, ovvero al 1976. È comunque sorprendente quanto questo articolo vecchio di trentaquattro anni abbracci la situazione politica odierna!
Non siamo esperti di economia, ma non è necessaria una laurea per comprendere che saranno sempre di più coloro che verranno affamati.
Non ci resta che invocare e attendere il riaffiorare dello spirito atlantideo in quest'Europa così povera di Cristo.
Non ci resta che invocare e attendere il riaffiorare dello spirito atlantideo in quest'Europa così povera di Cristo.
[1] Silvano Panunzio, Vicinissimi a Dio "Summa Sanctitatis", ed. Cantagalli.
[2] Metapolitica, Anno I n.3 , 30 Novembre 1976, Emersione di una terra stregata.
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